anche per l’esistente il punto di partenza è il rispetto dei limiti di legge imposti dalla legislazione italiana, che devono essere considerati obbligatoriamente durante la progettazione tramite la relazione ex legge 10 e a edificio ultimato sono verificati mediante l’ACE. Ma non basta. Anche qui realizzare un progetto sull’aspetto energetico significa avere l’opportunità di godere di un comfort più elevato, di un maggiore benessere abitativo ed inoltre di un aumento della qualità e della valorizzazione (anche economica) degli edifici. Vale in linea di principio tutto quanto esposto per la progettazione energetica di edifici nuovi. Naturalmente esiste però qualche differenza. Un edificio esistente ha vincoli di varia natura: rapporto S/V (tra superficie disperdente e volume riscaldato) non modificabile, dimensioni delle forature che sono determinate a priori, vincoli (architettonici, paesaggistici…) da rispettare, distanze e altezze minime obbligatorie…Tutti questi vincoli costituiscono una complicazione verso l’obiettivo di un buon progetto energetico, e possono limitare inderogabilmente le possibilità di intervento. Costituiscono però anche una sfida che il progettista deve affrontare per sapere coniugare al meglio l’efficienza energetica con la conservazione degli elementi di valore in quanto testimonianza storica dei manufatti ed espressione di un sapere legato all’attività artigianale e alle sue più particolari applicazioni.